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Reportage LUCANIA: Arpa Popolare Italiana - la curiosa storia di due "arpaioli"
Di Admin (del 12/11/2011 @ 09:57:22, in reportage, linkato 5425 volte)

Tradizione a "passaggio generazionale inverso"

IL PETROLIO SONANTE: Viggiano è un piccolo paese situato nella Val D'Agri in provincia di Potenza. E' nota per i preziosi (preziosi per pochi) giacimenti di petrolio, ma il vero tesoro che la contraddistingue e la rende unica in Italia è tutt'altro che nero, è chiaro come il legno del pero selvatico ed è fatto di note! Viggiano è il fulcro di una tradizione musicale tri-secolare che si è fatta distinguere in vari angoli del mondo: quella dell'Arpa Popolare Italiana.

GLI ANZIANI SUONATORI: Viggiano era una delle tappe previste dal percorso del CamminAmare Basilicata. Ci siamo arrivati camminando da Moliterno, dove, grazie al chitarrista-ricercatore Graziano Accinni, avevamo incontrato l'ultimo dei depositari di questa antica tradizione, l'anziano Luigi Milano (vedi post).

I suoi racconti, come quelli di tutti i musicisti anziani che ho incontrato, sono sempre densi di emozione. Luigi si guadagnava la vita suonando l'arpa "portativa". Soprattutto nei periodi natalizi suonava le novene per le contrade e le case lucane, con la sua arpa, accompagnato da un ensamble di violino, voce e zampogne. Mi racconta del freddo patito, ma anche del divertimento e della sensazione di libertà.

UN'ARPA PER LA LIBERTA': forse la stessa sensazione cercata dai numerosissimi arpisti (o arpaioli come piace dire a Luigi Milano) che negli anni dell'esodo di massa italiano, emigravano per il Sud America, l'Australia, il Sud Africa in cerca di fortuna. Non a caso oggi molti arpisti riconsciuti a livello mondiale arrivano proprio da Viggiano (vedi Alberto Salvi, prima Arpa della Chicago Orchestra).

I GIOVANI SALVATORI: una tradizione che, per la particolarità dello strumento, riesce a ritrovare una rara commistione tra musica popolare, colta e sacra. Una tradizione che purtroppo, caduta in disuso, stava per scomparire senza lasciare alcuna traccia, se non fosse stato per alcuni giovani musicisti lucani che spesso inconsapevolmente si avvicinarono a questo affascinante strumento. Uno fra questi e il giovanissimo Davide Ierardi.

IL MIRACOLO: Davide ha al suo attivo due "miracoli"; il primo è quello di aver scoperto la passione per l'arpa, il secondo quello di aver "contagiato" il papà Giovanni in questa sua missione. Ora padre e figlio gestiscono assieme un laboratorio di liuteria di arpa viggianese, situato vicino alla Chiesa dove è custodita la Madonna Nera di Viggiano, protettrice del popolo lucano.

LA STORIA DI GIOVANNI: qualcosa di miracolo c'è in questa bella storia, se consideriamo che Giovanni, ora in pensione come invalido al lavoro dopo 30 anni di operaio metalmeccanico, non ne sapeva nulla di liuteria e di falegnameria, prima di farsi ammaliare dal suono dell'arpa suonata dal figliolo. "Cominciai a costruire delle piccole arpette come "souvenir" per i turisti, poi mi è venuto in mente di farne una più grande…" mi racconta Giovanni. "Ora mi sono reso conto che ho in mano una missione.. e quindi anche dei nuovi pensieri. Ma costruire arpe mi fa stare bene, perchè mi tengo in movimento, non cado nell'ozio e quindi non deperisco".

E' la prima volta che incontro un caso di "passaggio generazionale inverso". Solitamente sono padri e nonni a passare ai loro figli o nipoti la passione per una tradizione. La storia di Giovanni e Davide è molto curiosa e fa riflettere molto sulla "casualità" dei "compiti" che il destino riserva nella vita di alcuni uomini.

Ringraziamenti: Giovanni e Davide Ierardi, Graziano Accinni, Luigi Milano

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