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Reportage ARGENTINA: 25 Aprile - Liberazione a suon di musica - AUDIO -
Di Admin (del 25/04/2007 @ 17:56:13, in reportage america, linkato 6475 volte)

Sono a Rosario, bella città nel nord est argentino a 350 Km da Buenos Aires. Conta quasi due milioni di abitanti, ma non ha nulla a che fare con il caos e la fretta della capitale argentina. Qui la vita è senza dubbio più tranquilla, la sera le strade si svuotano e la città riposa. Sale, locali e teatri offrono però una ricca programmazione culturale.
 
Sono stato ospite nella sede dell’Associazione “Famiglia Veneta de Rosario” dove per l’occasione il Coro Alpino di Rosario si e’ esibito interpretando le più coinvolgenti canzoni del Corpo, arrangiate dal Direttore Enrico del Chierico. Il maestro mi racconta di esser nato in Argentina, ma ha vissuto cinque anni in Italia dove ha fatto in tempo ad innamorarsi di queste canzoni che ritiene ironiche nel loro genere e ora ha la possibilità di dirigere a Rosario questo bel coro di 16 alpini… acquisiti e originali, immigrati e non. Inoltre la Familia Veneta ha il "Coro Veneto" molto conosciuto da queste parti, che interpreta canzoni italiane, venete, argentine e brasiliane, diretto dal Maestro Miguel Angel Solagna. Un chiaro esempio di iterazione culturale con mezzo musicale.
 
Tra il gruppo degli alpini c’è Vinicio, energico vicentino della classe 1923, divisione Julia. Mi racconta i terribili momenti della guerra, gli anni passati nei campi di concentramento, la fuga e la perdita degli amici. Riuscirono a scappare in 21 dalla Germania ma arrivarono in patria solo in 6. Nel 1946 decise di emigrare in Argentina, non tanto per aspetti economici; dice che non ne poteva più delle guerre, non voleva più saperne dell’Italia. Ora vive qui, parla il dialetto e corre nostalgico nella sala delle prove, quando sente intonare “Il testamento del capitano” dal coro che si sta preparando.
 
L’accoglienza che ricevo durante il mio percorso, continua a sorprendermi. Quando sono arrivato alla sede della Famiglia Veneta, ho dato una mano a scaricare da un camion, grosse botti piene di erba per fare la grappa e tutta l'attrezzatura necessaria per la preparazione; nella grande sala, con un quadro immenso di venezia, stavano imbastendo una lunga tavolata dove poi hanno banchettato in festa più di sessanta persone. Tutti venivano a conoscermi e mi chiedevano come sta l'Italia. Vorrei ringraziare Sergio Zanin che mi ha accolto alla “Famiglia Veneta” e mi ha illustrato le attività musicali e culturali dell’Associazione; Un saluto anche al Coro Abruzzese, che si impegna a divulgare la cultura musicale italiana qui a Rosario. Ancora grazie ai membri del CAVA e in particolare a Agostina Zaros e Mariano Gazzola, che hanno fatto in modo di far coincidere il mio arrivo con eventi e incotri musicali.