Varanasi, Uttar Pradesh - story board n.8 viaggio in India
ARTICOLO PUBBLICATO IN "YOGA JOURNAL" NUMERO MAGGIO 2015. I remi della barca in legno che lentamente avanza verso il centro del fiume, scricchiolano ad un ritmo costante che si alterna al rumore dell’acqua smossa dagli stessi remi. È l’alba e a Varanasi (Uttar Pradesh, India) c’è una fitta nebbia che circonda la piccola imbarcazione. I suoni di sottofondo sono quelli lontani di un canto di donna, sostenuti dal ritmo ipnotico di tabla indiane. Atmosfera surreale! ENGLISH VERSION
Ai remi, un anziano barcaiolo con la pelle del viso scura, vestito di bianco. Anche le unghie delle sue mani sono straordinariamente bianche. Ha una faccia buona, rassicurante. Si sta dirigendo lì dove le acque del Gange dovrebbero essere più pulite. Pura utopia. Il sacro fiume è tra i più inquinati al mondo. La superficie delle sue acque è oleosa e qua e là appaiono ampie macchie bianche e spumose che si allungano seguendo il flusso della gentile corrente; poco distante, un grande canale fognario mescola le sue acque impure con quelle sacre del Gange. Nonostante questa condizione, gli indiani ancora oggi, continuano ad immergersi in quella che chiamano “La Madre Divina” il simbolo per antonomasia di tutta l’India. Alcuni, come il barcaiolo, se ne dissetano pure! Le sue acque sono da millenni la “custodia liquida” delle preghiere, dei canti e dei mantra che il popolo indiano ogni giorno riversa in esse. Per alcune persone è difficile da accettare, ma l'acqua ha una memoria e ci sente benissimo! E' riuscito a provarlo un uomo che ci ha recentemente lasciati: Masaru Emoto. Il noto studioso giapponese ha fotografato i cristalli ottenuti dal congelamento di acqua, scoprendo che questi assumono forme e aspetti differenti in base all'informazione/vibrazione che ricevono. I cristalli amorfi di un’acqua inquinata se sottoposti alla vibrazione della parola “Gratitudine” assumono una forma omogenea, perfetta, simile ad un mandala. Gli stessi risultati si otterrebbero attraverso altre vibrazioni come le forme, i pensieri e ovviamente la musica. (Per approfondire, consiglio la visione di questo filmato).
La barca s’incaglia, il barcaiolo probabilmente ha perso l’orientamento a causa della fitta nebbia. L’attesa mi rende impaziente. Fa freddo. Mi tolgo i vestiti. Lancio al Gange la mia intenzione, il mio pensiero, la mia preghiera e.. mi immergo. L’acqua è tiepida, il fondo melmoso. Percepisco che sto facendo un’azione importante, potente. Il barcaiolo mi guarda con un sorriso di approvazione. Una strana euforia che scuote l’anima mi dona una scarica di energia. Risalgo in barca, estraggo il Disco Armonico che mi porto appresso in questo viaggio, e ringrazio attraverso la vibrazione del suono, il Sacro Fiume ed il Paese che mi ospita. Grazie India.