Cerca per parola chiave
 

homeprogettoviaggiatoredove sono sostenitoripillole contatti

Archivio Io Suono Italiano ?     archivio dal tango alla musica caraibica

Reportage VENEZUELA: FESNOJIV il miracolo della musica - VIDEO -

03-02-08
Un fenomeno musicale capace di sbalordire il mondo intero e che ora tutti cercano di imitare; un progetto culturale che prende forma a partire da un progetto di recupero sociale; un concetto evoluto di orchestra che ha abbattuto le polverose barriere classiste della musica, aprendo le frontiere tra classico e popolare.
FESNOJIV (Fundación del Estado para el Sistema Nacional de las Orquestas Juveniles e Infantiles de Venezuela), chiamato più semplicemente e familiarmente da chi ne fa parte “Il Sistema”, è un metodo di educazione musicale nato a Caracas da un’idea del musicista ed ex ministro della cultura Josè Antonio Abreu, convinto che il Venezuela avrebbe potuto suonare agli stessi livelli dei musicisti europei e che la musica debba essere un elemento di sviluppo sociale ed una questione di «maggioranza per la maggioranza».
Il sistema, che quest’anno compie 32 anni, è ora diffuso capillarmente nei quartieri popolari di tutto il Venezuela, ed è stato capace di creare formidabili talenti che, giovanissimi, sono in grado di confrontarsi con grandi orchestre, come nel caso di Gustavo Dudamel, che all’età di 26 anni è salito sul podio della Scala, o di Edicson Ruiz, contrabbassista che a diciassette anni diventa il membro più giovane della Filarmonica di Berlino. Sir Simon Rattle, sceso dal podio del teatro “Teresa Carreño” di Caracas, afferma emozionato che il futuro della musica classica è in Venezuela.
La strada che conduce alla sede principale del sistema è a tratti oscurata dall’ombra dei barrios, che imponenti e minacciosi sembrano regnare dalle montagne la capitale venezuelana, considerata una delle città più violente del America Latina. Leonardo Dean, abbassando la testa per allungare meglio lo sguardo, mi indica dal finestrino della sua auto i punti più pericolosi di Caracas e racconta crudi aneddoti poco rassicuranti. Spiega che è proprio lì che il sistema vuole arrivare, lì dove la vita è difficile e le speranze di un futuro onesto sono ridotte quasi allo zero. Il sistema vuole offrire un’alternativa a migliaia di ragazzi facili preda della delinquenza, portando la musica classica ad una dimensione popolare, facendola suonare anche in zone “poco tranquille” della città. Ciò non significa che il sistema sia indirizzato ai soli quartieri poveri, «è aperto a tutti, qui dentro le classi sociali scompaiono e si fa parte di una grande famiglia, il ragazzo ricco suona a fianco di quello povero, lo aiuta, e viene a sua volta aiutato».
Dean è uno dei primi beneficiari di FESNOJIV: suona il fagotto dall’età di 11 anni, quando il maestro Abreu creò uno dei primi “nuclei” del sistema in una città dell’interno del Venezuela e vi mandò ad insegnare i professori che suonavano nella “Orquesta Simon Bolivar”. Oggi di nuclei ne esistono più di 140 sparsi in tutto il territorio venezuelano e coinvolgono più di 250.000 musicisti.
Ora Dean ha 41 anni e confessa che il sistema ha cambiato e salvato la sua vita. Diventò membro attivo dell’orchestra sinfonica venezuelana e direttore del “Conservatorio Simon Bolivar”, la meta del nostro viaggio fra i barrios di Caracas.
All’entrata dell’edificio cerco di non intrappolare l’attività frenetica dei ragazzi che corrono in tutte le direzioni, in modo da raggiungere l’aula della prossima lezione. Tutti passando trovano comunque il tempo per fermarsi a salutare Leonardo. Qua e là i ragazzi, con i loro strumenti, si cercano uno spazio per provare ancora una volta il fraseggio prima della prova orchestrale. Sono tutti molto giovani e l’aria che si respira non ha nulla a che fare con quella “bacchettona” di molti dei nostri conservatori; dalla porta aperta di una stanza escono le note jazzate di un ensemble di fiati e percussioni. Nei lunghi corridoi sono sistemate, una a fianco all’altra, delle cabine simili a quelle del telefono ma più grandi, tanto da farci stare un pianoforte verticale. Insonorizzate all’interno, permettono lo studio individuale. Un ragazzo sta improvvisando con una tromba su un famoso tema di merengue venezuelano. Lo raggiungo e dopo averlo ascoltato un po’, applaudo e gli stringo la mano: è Edgar, un ragazzo di 22 anni che vive a “El Guarataro”, uno dei barrios più pericolosi di Caracas dove si vive tra morti violente e traffico di droga. La maggior parte dei suoi amici ha già perso la vita o è entrato nel giro della delinquenza, «ma ce ne sono 5 o 6 che fanno parte del sistema». In realtà Edgar si sta formando in trombone, (lo strumento glielo fornisce il sistema), ma mi confessa di essere arrivato tardi il giorno dell’audizione per tromba e così si trova tra le mani un ottone un po’ più grande; suona la tromba in una orchestra che fa musica popolare. Mi confida che ora nel barrio è considerato una specie di star e che quando lo incontrano per strada più o meno tutti lo trattano con grande riguardo.
Si aggiunge alla conversazione Luis. Ha 16 anni e viene da una famiglia benestante dell’interno del Venezuela; con l’aiuto della famiglia e con una borsa di studio del sistema riesce a vivere a Caracas per studiare clarinetto.
«Nel sistema siamo tutti uguali e abbiamo le stesse opportunità, non esistono discriminazioni e siamo tutti molto amici». Entrambi hanno il rispettivo insegnante, ma sono a loro volta dei maestri per i ragazzi più giovani, «ma non si tratta di fare lezione bensì di compartire la conoscenza». Hanno grande stima del maestro Abreu, dicono che sia suo il merito della riuscita del sistema, «perché è una persona colta e fa le cose con amore (…) Tutti lo conosciamo e lui conosce ogni musico del sistema. Quando i ragazzi lo salutano hanno paura che non si ricordi di loro, perché conosce così tanta gente, e invece lui si ricorda di tutti e sa da dove arriva ognuno di noi». I ragazzi mi rivelano che succede quando escono dal loro paese che si rendano conto di essere veramente fortunati, perché «ci sono altre parti del mondo dove tutto questo non accade».
Il segreto del metodo sta nella quasi totale abolizione della lezione individuale a favore di una precoce pratica orchestrale. Il bambino a cinque o sei anni suona già nella sua prima orchestra di flauti; a sette comincia a familiarizzare con lo strumento scelto ed in breve tempo suona nella prima vera e propria orchestra del sistema: la “Preinfantil”, poi arrivano in progressione la “Infantil” e la “Jovenil”. Stare in gruppo fa sì che il bambino non apprenda solo quello che insegna il maestro, ma anche quello che vede fare da un amico più grande ed esperto al suo fianco, si creano così imitazione e sana competizione, ed il gruppo cresce a velocità formidabile.
La lezione individuale serve solo per correggere le parti orchestrali o per insegnare l’armonia e la teoria della musica. Anche in questo caso però il metodo è capovolto: il compito dell’insegnante è quello di spiegare ai ragazzi non quello che andranno a suonare, bensì quello che già stanno suonando. «Inutile insegnare loro cosa sia una minima o una semiminima, i bambini arrivano in classe che già suonano una sinfonia di Beethoven!» mi spiega Leonardo Dean. Questo per quanto concerne l’aspetto tecnico del metodo, ma secondo il Maestro Josè Antonio Abreu, che ho la fortuna di incontrare nella sede del “Parque Central de Caracas” l’orchestra è molto più di una semplice formazione musicale, è una comunità, ed è «l’unica comunità che si costituisce con l’obiettivo di concertarsi per generare bellezza»: nel sistema si impara a conoscere il codice della squadra e del gruppo, dove ognuno è responsabile e indispensabile per l’altro. Oltre alla musica, i giovani apprendono i valori sociali della solidarietà, dell’amicizia, del rispetto e dell’armonia. L’orchestra diventa un sistema che si esprime con il sublime.
Chiedo al maestro Abreu se sia soddisfatto dei risultati ottenuti in questi trentadue anni di attività del sistema. La risposta è netta ed eloquente: «Abbiamo appena cominciato».
Il giorno seguente mi sposto nel Estrado Bolivar de Venezuela. Destinazione Puerto Ordaz sede di uno dei “nuclei” del sistema. Mi riceve il direttore Edgar Pronio che mi da altre indicazioni riguardanti il metodo FESNOJIV e mi accompagna a visitare la realtà del sistema guayanese. L’edificio è grande 1200 mq. qui si esercitano 1300 ragazzi. È un vero trambusto di suoni provenienti da tutte le direzioni e di ragazzi di tutte le età che si spostano in fretta raggiungendo la propria postazione in orchestra o nelle classi. Queste ultime però a differenza della sede di Caracas, non sono sistemate su stanze, ma nei diversi angoli o spazi vuoti del grande capannone. In una si fa lezione di teoria con i più piccoli, poi le diverse sezioni di strumenti. Devo dire che non deve essere facile ne insegnare, ne apprendere in queste condizioni, ma a quanto pare i risultati sono sorprendenti. Tra breve si radunerà la Orquesta Infantil e i vari maestri stanno dando le ultime indicazioni melodiche alle varie sezioni. Edgar esce dal suo ufficio sale sul podio e prende in mano un microfono, sull’altra la bacchetta per dirigere il gruppo. Cominciano provando una bella Cumparsita (che un po' mi fa sentire nostalgia di Buenos Aires) che metto qui sotto.
Devo ammettere che la esecuzione di questi bambini che non superano i 9 anni, mi ha letteralmente sorpreso: dimostrano di avere molta padronanza del loro strumento, e di non farsi intimidire nemmeno nei passaggi più complicati. Certo l'espressione musicale è quella di un ragazzino ancora acerbo nell'esperienza della vita, ma l'esecuzione è piena di buona energia e nei loro volti c'e serenità, convinzione e molta allegria. Quella allegria che purtroppo non ho visto in altri volti di bambini incontrati in molte zone dell'America Latina, e spesso nemmeno nel mio paese. Quello che ho visto ed ascoltato qui in Venezuela è stato qualcosa di straordinario. A Puerto Ordaz quando ero appena arrivato in Venezuela (vedi post Unduetre Caraibi) ero stato testimone di un'altra esperienza che usa la musica come strumento di recupero sociale: quella di LARRYS SALINA che con il suo coro "Coral Infantil UNEG" ha guarito e migliorato le condizioni di ragazzi con seri problemi psico-fisici. Inoltre fa sempre parte del sistema FESNOJIV il "Coro Manos Blancas" un coro composto da bambini sordo muti che cantano con i gesti delle mani. In Brasile poi avevo incontrato quel gruppo di signore "Meminas de Sinhà" che si curavano dalla depressione per mezzo della musica (vedi post: Belo Horizonte, bela musica). Tutto questo penso faccia riflettere molto sul potenziale terapeutico e sociale oltre che artistico che può esercitare la musica su una comunità. Guardando le espressioni di questi ragazzi mentre si esibiscono e valutando i loro progressi, non si può far altro che pensare ad un miracolo; e la musica interpretata da queste espressioni acquista una forza che non avevo mai provato prima e l'emozione è veramente forte. Il miracolo di questa entità, di questo sublime linguaggio, di questa espressione di energia che è la musica.
PS: Questo articolo è pubblicato in esclusiva sul numero 89 Marzo/Aprile di
"World Music Magazine" (EDT editore).

RINGRAZIAMENTI: Maestro Josè Antonio Abreu, Leonardo Dean, Edgar Pronio, I ragazzi dell'orchestra, Irma Conchita Iorio, il grande amico Fabio Annarelli.
Caracas rappresenterà anche l'ultima tappa del progetto prima di fare ritorno a Buenos Aires e chiudere così il cerchio (questa volta prendendo però un aereo).

Nella metropoli capitale del Venezuela ho avuto l'onore ed il piacere di incontrare la famiglia Veneta Pozzobon composta da il capo famiglia Galliano, la mamma Rita e il figlio Willy, che qui ringrazio per avermi scorrazzato per tutta Caracas. Purtroppo il bilancio degli incontri musicali veneti in Venezuela è molto scarso, rispetto agli incontri che ho fatto in Argentina e Brasile. Sul collegamento N.30 con Radio Vita potrete però ascoltare una simpatica intervista del sig. Galliano Pozzobon, che mi racconta curiosi aneddoti dei veneti in Venezuela e la sua storia personale di migrante.


Per vedere gli articoli precedenti clicca su "STORICO" / Para ver outros artigos clica "STORICO" / Para ver otros articolos "STORICO"Per altre foto / Para ver outras fotos / Para ver otras fotos, CLICCA QUI. Per vedere atri video / para ver outros videos / Para ver otros videos CLICCA QUI.
Articolo Articolo Commenti Commenti (3) Storico Storico Stampa Stampa

Iscriviti alla newsletter



chi sono


in questo momento
decisamente controcorrente



RAI DUE


RAI TRE


RAI TRE


RAI KILIMANGIARO


il Libro


CD chitarra


CD HandPan

.
.

visit my handPan website




Con il sostegno di





 



Ultimi commenti:
Lovely content, Reg...
14/10/2019 @ 20:21:47
Di RichardLof
Ogni volta che sto p...
13/05/2018 @ 13:45:06
Di Diego
e veramente stupendo...
23/01/2018 @ 00:54:50
Di marco
Ciao,la canzone del ...
04/01/2018 @ 18:49:31
Di Zu
Ciao Alyssa. Si, è m...
07/07/2016 @ 11:35:11
Di Andrea Gorgi ZU
Semplicemente avvolg...
08/05/2016 @ 22:36:32
Di Alyssa
Ciao Elena. Grazie p...
17/01/2016 @ 05:42:38
Di Andrea Gorgi ZU
Il veneto non è un d...
11/01/2016 @ 11:01:00
Di elena
hehe! ma quelle imma...
12/08/2015 @ 11:45:46
Di Zu
sicuramente un filma...
12/08/2015 @ 08:10:26
Di roby boscarin
Ciao Nicola, grazie ...
29/06/2015 @ 10:39:23
Di Zu
Conosco questa canzo...
28/06/2015 @ 23:51:31
Di Nicola Scarpel
DOCUMENTARIO BELLISS...
16/05/2015 @ 18:56:14
Di b
Caro Zu , anche con ...
18/03/2015 @ 19:35:58
Di Adelina, Gianni
bravi!che possiate c...
16/03/2015 @ 10:26:20
Di gianfranco micarelli -scultore-
Grande Andrea!Ho app...
03/03/2015 @ 19:15:11
Di Diego
C'è tanto dentro que...
26/02/2015 @ 17:24:41
Di Stefania D.
Emozione.....tanta ....
26/02/2015 @ 17:23:23
Di Alida
aggiungerei anche il...
26/02/2015 @ 17:20:54
Di Tatiana M.
anche Giuliano Prepa...
26/02/2015 @ 17:20:30
Di Otello S.
chissà cosa ne pense...
26/02/2015 @ 17:19:52
Di Paolo
Guardo le foto e leg...
07/02/2015 @ 06:50:44
Di Mrisa
grazie meraviglioso ...
01/02/2015 @ 10:42:12
Di Francesca G.
How wonderful that y...
31/01/2015 @ 19:35:57
Di Lorie H.
Il caos di Jaipur cr...
31/01/2015 @ 19:33:49
Di Lara F.
Bravi! fate sentire ...
29/01/2015 @ 19:30:15
Di Adelina, Gianni
Veramente bello!!! C...
29/01/2015 @ 17:28:07
Di Lara
Sempre con un po' di...
25/01/2015 @ 01:23:33
Di Valerio
CIAO SONO NICLA VIAR...
24/01/2015 @ 06:26:16
Di NICOLA
...GRANDE Federico.....
23/01/2015 @ 06:57:17
Di sandro brunello


28/04/2024 @ 07:15:33
script eseguito in 142 ms


radio popolare la tribu