La carovana del cammino della musica sbarca a Catania per l'ultimo “video-show” prima del giro di boa e la lunga risalita verso nord, dopo 9 mesi e mezzo di viaggio on the road attraverso l’Italia suonata. Dopo lo spettacolo alcune perle della tradizione sicula si sono esibite con me sul palco; si conclude così l'esplorazione in Sicilia
Lo spettacolo avvenuto alla "Scuola Popolare di Musica Alan Lomax" di Catania venerdi 30 ottobre, è stato trasmesso IN DIRETTA WEB TV su C6.TV e su questo blog
L'eco proveniente dalla grandissima Piazza Duomo di Catania suona in modo strano, e mi crea sentimenti nostalgici. Chiaro! si tratta dell'eco di una tarantella calabrese! ma che ci fa qui in terra sicula, in una delle più belle piazze italiane ?
Nuovo problemino per il camper del cammino della musica. si tratta del diffus.. alternat.. frustator.. boh. comunque ci pensano i meccanici di palermo a sistemare questo marchingegno impronunciabile..
Gli "ATROPIDI SGATTAIOLATI" sono un gruppo di ragazzi dell'istituto Raciti di Palermo riuniti in un laboratorio di percussioni che negli anni ha sviluppato doti e sonorità sorprendenti. Daniele Schimmenti, il creatore di questo progetto, mi accompagna in aula prima della diretta.
Questo evento è stato trasmesso in diretta su C6.TV e su questo blog
Il Cammino della Musica a Immagimondo, festival di viaggi, luoghi e culture. Lo stand che abbiamo allestito io e Diego Pernici (vedi team) ha attitato i musici viaggianti dei dintorni e così in breve tempo si è creata una jam session di suoni dai differenti sapori... ci scappa anche un blues!!
Oggi pubblico una bella canzone: si tratta di un cuntu siciliano tipico della zona di Enna. "Cuntu" sta per racconto, filastrocca.. questo parla di una discussione tra la nuora e la suocera. A voi la comprensione.
Il pezzo è eseguito da Roberta Gulisano e Francesca Incudine componenti del gruppo "Triskele" (vedi pillole) e se vi piacciono queste voci potrete ascoltare un'altra bellissima interpretazione oggi durante il collegamento con Radio Popolare Network (vedi a fianco)
Borgo Nuovo è un quartiere popolare di Palermo. Alcuni fortunati ragazzi dell'istituto Raciti animano il progetto "Atropidi Sgattaiolati" un laboratorio di percussioni che negli anni ha sviluppato doti e sonorità sorprendenti. Daniele, il creatore, mi racconta che qui la musica va ben oltre la sua funzione estetica, mostrando con decisione quella sociale e terapeutica. Vedi anche http://www.youtube.com/watch?v=keRv3oMjVNY
in questi giorni a Palermo incontrerò ancora questi ragazzi e tra un po' di tempo farò su di loro un bel reportage. Intanto venerdi 23 ottobre trasmetterò sul blog una diretta con una loro esibizione. non perdetevela!!
Uno degli obiettivi del progetto è quello di incontrare latino americani migrati qui in Italia per vedere come stanno mantenendo la loro cultura. Marcos e Mariano vengono da Mar del Plata e Buenos Aires uno fa il musicista l'altro lavora nel sociale allo zen un quartiere difficile di palermo. Questa sera sono saliti sul camper del cammino per festeggiare gli otto mesi di viaggio tra l'Italia suonata. Marcos
suona un suo pezzo..
Madonna della Montagna di Polsi e della Consolazione
ENGLISH VERSION Cataforio (RC), 1 settembre; la strada per raggiungere Polsi è veramente ardua, il camper non ce l’avrebbe mai fatta, per fortuna ci pensano gli amici della Valle Sant’Agata a darmi un passaggio. Arriviamo che fa già buio. Polsi di San Luca è un paesetto improbabile nella provincia estrema di Reggio Calabria nel cuore dell’Aspromonte; quando arrivi non ci credi. Il fumo delle griglie delle bancarelle annebbia tutta la vallata, un anfiteatro gremito di fedeli che ascoltano la parola di Dio, dalla parte opposta del santuario decine di rote mescolano i suoni dei rispettivi tamburelli picchiati con forte voga, al loro interno i ballerini si alternano a due a due scelti dall’indiscutibile mastru du ballu; qualcuno ballerà per tutta la notte per voto alla Madonna.
Facce di ogni tipo, facce strane. A tratti sono tutti uomini. In ogni parte della valle echeggiano urla disumane che “danno i numeri”, sono i giocatori di morra. Osservarli è uno spettacolo che a primo acchito lascia perplessi, fa paura, ma dietro quelle urla impressionanti e strozzate usate per intimidire l’avversario, affiora un sorriso o un’espressione più umana non appena il gioco si conclude e fa tornare tutto alla normalità... se di normalità a Polsi si può parlare! Dentro il santuario il canto delle anziane in venerazione alla Madonna spezza decisamente il suono reiterato della tarantella che non smette di farsi sentire; la gente dorme per terra ammassata negli angoli, mangia, si dispera e si rallegra, si inginocchia e procede verso la Madonna, si segna, bacia la vergine.
Fuori intanto le rote continuano a girare e il megafono posto all’esterno del santuario cerca di sfidare quel suono tra la totale indifferenza di suonatori e ballerini che non smettono mai. È un duello fra sacro e profano; è una bellissima follia. Alle 5.00 del mattino decido sfinito di coricarmi, ho la mente pesante e non ci vedo più dalla stanchezza, mi scelgo una pietra meno spigolosa delle altre, prendo in prestito una tovaglia sporca per riparami dal freddo improvviso e cado in un sonno profondo e umido. Ho degli incubi causati dalle continue urla dei giocatori di morra; a quest’ora della notte le loro voci sono spezzate, stridule, in un irreale falsetto, ma continuano a echeggiare ovunque. Quando mi sveglio di soprassalto verso le otto con il sole in faccia, nulla intorno è cambiato a parte la luce. Morra e tarantella dappertutto e il megafono della chiesa che dichiara l’inizio della processione. Poi il silenzio... e Polsi ricade nel suo calmo sonno che durerà un anno.
Cataforio (RC) ore 4.00 del mattino di sabato 12 settembre; il camper del Cammino della musica è parcheggiato nell’unico posticino disponibile per un mezzo ingombrante, ossia sulla grande curva dell’unica strada che attraversa il paese della Valle Sant’Agata. All’interno ci sto io, che mi riposo prima della partenza per il pellegrinaggio che mi condurrà fino alla Basilica dell’Eremo dove si trova il quadro della Madonna della Consolazione patrona della città di Reggio Calabria; un cammino di 10 kilometri. Il ritrovo è fissato presso la chiesa di Cataforio dove devoti e non vociferano allegramente prima della partenza. L’idea di condividere questa esperienza con il gruppo mi piace molto: camminare tutti assieme per raggiungere una meta comune nel cuore della notte ascoltando i canti alla Madonna inframmezzati dall’ultimo gossip di Cataforio spifferato dalle donne del paese. Siamo in parecchi, la maggior parte sono donne. Agata, l’amica che mi ha convinto ad affrontare la levataccia è emozionata, lei manca da molto dal suo paese natio e negli ultimi anni non è mai riuscita a partecipare alla festa. È lei che dà man forte all’intonazione dei canti. Arriviamo che è l’alba, io ho avuto la malaugurata idea di camminare con delle ciabatte, all’arrivo mi ritrovo scalzo... la piazza dell’Eremo è già gremita di persone, alcune sono qui da ieri notte e hanno suonato e ballato la tarantella fino a poco prima. Nella basilica non c’è modo di entrare, così cerco di piazzarmi nel sagrato per fare delle buone riprese. Quando esce la pesantissima vara, il popolo urla la sua ammirazione alla Madonna; c’è chi dice che pesa 12 quintali, gli uomini che la sollevano, i portatori, sono 114. Comincia così una processione di 9 Kilometri che porterà il quadro della Madonna fino al duomo di Reggio Calabria, dove resterà custodito fino al prossimo 21 novembre per poi essere riportato all’Eremo. Il prete a capo della processione implora la folla di fare largo, qualcuno potrebbe seriamente farsi male. Quando la vara raggiungerà la sua meta, comincerà la celebrazione pagana, la rota della tarantella creerà un cerchio magico nel centro della piazza del duomo e tutto intorno sarà festa, per altri due giorni.
Ringraziamenti: Agata, Marco Bruno (per assistenza tecnica, musicale, meccanica, vitto e alloggio!), Demetrio Bruno, Piero Crucitti, Zi' Peppino Serra, il Gruppo folkloristico di Cataforio, la famiglia Bruno, Giusi e Simone, Carmelo di Lallo, Mario, la Trattoria Lallo di Cataforio, Cataforio tutta.
Palermo è bellissima, mi ricorda un po' Buenos Aires forse per il porto e la città grande, le vie latine costeggiate da case fatiscenti, bancherelle di frutti colorati e merce di tutti i tipi, gente per strada, bambini che giocano all'aperto. Una passeggiata a Ballarò e i paradossi si sfidano nel raggio di pochi metri: palazzi ristrutturati da migliaia di euro (vuoti) e casette pericolanti con il popolo ammassato dentro.
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