Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
E con la tappa di Treviso, mia città natale, Il Cammino della Musica conclude la sua corsa durata 10 mesi attraverso l’Italia suonata. Difficile scrivere in poche righe come mi senta ora dopo tutto questo cammino. Sicuramente diverso da quando sono partito, diverso anche da quella volta che tornai in questa città dopo aver trascorso 8 mesi in America Latina con la prima edizione del progetto. Migliore o peggiore non so, sicuramente più ricco (ahimè non nelle tasche).
L’evento del ritorno ufficiale è stato celebrato domenica 20 dicembre in Piazza della Vittoria a Treviso. Ringrazio tutti quelli che non si sono fatti intimidire, ma che hanno sfidato il gelo della giornata. In primis i membri dell’Ass. Camperisti Marca Trevigiana sponsor del progetto, che hanno portato i loro camper e imbastito un gazebo con tanto di stendardo dedicato; il Gruppo folkloristico Trevigiano che mi ha accolto con la musica della mia terra; l'assessore Stefano Bastianetto che ha patrocinato l'evento; Livio Andreuzza, fondatore del Museo della Moto, sponsor del progetto che fino alle 11.05 mi ha aiutato a mettere in moto il camper che non voleva saperne di partire causa il gelo (vedi video sotto).
È ancora presto per tirare le somme di questo viaggio. Per ora posso dire che dallo Jodel del Trentino alla Tarantella siciliana passando per su ballu sardu, le sfaccettature musicali che il mio paese offre mi han dimostrato chiaramente che non esiste un’unità d’Italia, almeno dal punto di vista musicale; e che le tradizioni autentiche sono esercitate nel quotidiano, rivestite di codici sociali odierni, sapientemente ancorate ad un passato che ovviamente, e sotto certi aspetti per fortuna, se n’è andato.
Su questo viaggio attraverso l’Italia suonata potrei scrivere pagine e pagine raccontando delle storie, delle persone che ho incontrato, dei paesaggi che ho visto, delle difficoltà che ho avuto, dei sapori che ho provato, delle musiche che ho ascoltato, delle realtà che ho vissuto, dell’accoglienza che ho ricevuto e che non ha nulla a che invidiare a quella latino americana, di come sono cambiato io dopo quest’esperienza, delle idee che mi sono venute, del sacro e del profano, di quanti battiti di tamburo ho ascoltato, di come mi vedevano gli altri, di come mi vedevo io, di quello che ho imparato, di quanto ancora mi manca da imparare, degli altri mille problemi che ha avuto il camper, di quanto lo abbia odiato e di quanto me ne sia però affezionato, di quanto abbia rivalutato il mio popolo, di quanto ora lo ami anche nei suoi difetti, di quello che mi hanno lasciato gli incontri, di tutti gli addii, degli strascichi sentimentali che mi portavo dietro ad ogni tappa, della fatica a lasciare qualcuno, della voglia di ritrovare qualcuno, della voglia di abbandonare un luogo e sparire per non tornarci mai più, delle ore seduto a guidare inebetito dalla bellezza del mio paese e alle prese con i miei pensieri, di quel senso di libertà che solo un viaggio del genere può darti. Potrei scrivere per ogni giorno di questo viaggio perché in ogni giorno c’è qualcosa che vale la pena di essere raccontato.
Lo farò, continuerò a vantarmi di questa esperienza con qualsiasi persona mi chiederà di raccontargli qualcosa, più che altro per fargli capire quanto belli siamo noi italiani e che non dobbiamo dimenticare quello che siamo veramente. Soprattutto ringrazierò quelli che hanno creduto al mio progetto, che mi hanno aiutato a realizzarlo, che mi hanno sostenuto e che in qualche modo hanno viaggiato con me su quel camper e su quel sogno.
Grazie e buon Natale!! ...ma il viaggio continua…
I numeri del cammino della musica - Io suono Italiano?: partenza 13 febbraio 2009, ritorno ufficiale 20 dicembre 2009, 45 feste e tradizioni documentate, 19.205 Km percorsi, 3 multe, -5 punti patente, 69 pieni di gasolio, 53 città visitate, 96 ore di girato, 90 collegamenti radiofonici dall’Italia.