Il video è della durata necessaria a far assaporare appena il gusto latino americano con l'intento di stimolare idee per ulteriori sviluppi del progetto.
Vorrei portare questo DVD nelle scuole e nei teatri in modo da raccontare e far rivivere l'esperienza anche a chi non era in viaggio con me; far conoscere realtà sociali, musicali, interculturali, al pubblico e alle nuove generazioni e discutere su tematiche attuali.
Hanno già aderito all’iniziativa:Istituto ENGIM Turazza (Treviso), Istituto Duca degli Abruzzi(Treviso), Liceo scientifico Leonardo da Vinci (Treviso), Circolo Spazio Paraggi (Treviso), Circolo Carichi Sospesi (Padova), Galleria d’arte (Conegliano, TV), Spazio 12 (Verona), Circolo Cicco Simonetta (Milano), Ritmi e Danze dal mondo (Treviso), Funzione Arte Neno Moretti (Treviso) Associazione trevisani nel Mondo sez. Valdobbiadene (Villa dei Cedri), Sala S. Bartolomeo (Montefalco, Umbria), Museo della Moto (Carbonera TV), Salon del Museo de Medios (Resistencia, Argentina), Escuela N. 1031 (Fontana, Argentina), Instituto Superior "Josefina Conte" (Corrientes, Argentina), Auditorium de la "Academia Dante Alighieri" (Monte Casero, Argentina), Redacion Radio La Tribu (BUENOS AIRES, Argentina).
Da Caracas ho fatto ritorno alla bellissima Buenos Aires (questa voltaprendendo però un aereo) per passare gli ultimi giorni che ho adisposizione nella città del tango e del mio cuore. Qui ho ritrovatogli amici della partenza, quelli di quando il progetto, e in qualchemodo io stesso, eravamo ancora giovani: gli amici del CAVA (vedi post:Arrivato! ) che hanno colto l'occasione per invitarmi il secondo giorno di dicembre ad una grande festa nella sede de la Trevisana, il grande artista Taddeo Bruno e la moglie Ana che mi hanno ospitato ancora una volta nella loro abitazione, i primi musici che hannodonato le prime informazioni musicali al progetto "Las de Mandingas"(vedi post: Peña folklorica al Tigre ), "Wayra" (Vedi post: Ritorno a Buenos Aires con show) , quelli del Matadero (vedi post: El Matadero ). Chissà come mi vedono ora dopo questa grande esperienza! Io sicuramente mi sento ben diverso da quando sono partito e vedo in loro i primi eroi del progetto. Nella capitale sono successe però molte altre cose: ho incontrato il Gruppo Alpino di Buenos Aires, sono stato ospite a numerose emittenti radiofoniche, ho assistito e suonato ad altre peñas folkloricas, mentre le giornate primaverili trascorrevano leggere e solleticate dall'aria frizzante e dall'atmosfera affascinante che solo Buenos Aires sa creare.
Così il cerchio si chiude, e con esso anche una grandiosa esperienzache porterò sempre nel mio cuore e nei miei ricordi. Facce, musiche,storie, esperienze, paesaggi, incontri, difficoltà e paure.L'atterraggio a Buenos Aires porta con sé tutto il bagaglio umano che ho accumulato in questi mesi di cammino. Ascolto le musiche che ho registrato e mi accorgo che ognuna di esse porta con sé una faccia e la sua storia, o la mia storia in quel momento. Vedo le foto scattate e i ricordi dilatano il fotogramma fino a trasuna specie di film. Leggo i post di questo blog e sento chiaramente il peso dei sentimenti di quelle parole, il mio stato d'animo e talvolta le mie incertezze e sorrido soddisfatto. Mi rendo conto di esser stato molto,molto, molto fortunato, di aver rischiato grosso di aver fatto unsalto nel buio che per sorte si è rivelato essere un salto e basta. Mirendo conto che a tenermi alto e a tenere alto il progetto sono statele stesse facce che ora ricordo rivedendo l'esperienza dalla fine. IlCammino della Musica lo hanno fatto loro, i personaggi e i nomi checompaiono in questo blog ed in questa lunga storia; è per questo cheil mio grazie spero arrivi a tutte queste persone che spontaneamente esenza chiedermi nulla in cambio, ma anzi ringraziandomi per quello chestavo facendo, hanno dedicato il loro tempo, la loro musica, le loroparole, la loro ospitalità, ad un italiano e al suo progetto.
Fare una lista di tutti quelli che dovrei ringraziare sarebbequi poco opportuno e occuperebbe troppo spazio. Spero che questepersone percepiscano la mia immateriale riconoscenza, e che sianoconsapevoli del fatto che non verranno mai dimenticate.Ringrazio il popolo latino americano; quello italiano in america latina; gli amici, i parenti e la mia famiglia, sostenitori dell'impresa e di me, con i loro pensieri da casa; i collaboratori che ci hanno creduto (all'inizio pochi, quindi soprattutto quelli); gli sponsor chehanno permesso di cominciare e finanziare il progetto (li trovate quisulla destra) e chiunque in qualche modo o forma abbia partecipatoalla realizzazione de "Il Cammino della Musica – Dal Tango alla Musica Caraibica".
Che il mio grazie arrivi a tutti questi cuori!
Qui sotto concludo mettendo un brano suonato dal primo gruppo che ha cominciato ad arricchire il blog e me, e che ho reincontrato al ritorno a Buenos Aires: Las de Mandingas (vedi post: Peña folklorica al Tigre ) , 7 ragazze argentine che suonano il folklore del loro paese. Il pezzo si intiola "En el funeral del rio" di Luis Rico, ed è una Saya andina, un genere afro-boliviano che si suona anche nelle Ande argentine. Per vedere gli articoli precedenti clicca su "STORICO" / Para ver outros artigos clica "STORICO" / Para ver otros articolos "STORICO"Per altre foto / Para ver outras fotos / Para ver otras fotos, CLICCA QUI. Per vedere altri video / para ver outros videos / Para ver otros videos CLICCA QUI.
Fatto ritorno a Buenos Aires per trascorrere gli ultimi giorni prima di ritornare in patria, sono stato invitato dall'Associazione Trevisani nel mondo di Mar del Plata (a sud di Buenos Aires), ad assistere alla manifestazione del 4 novembre, anniversario della fine della guerra, giorno dell'unità nazionale e delle forze armate. Un'ottima occasione per festeggiare un importante evento e per conoscere le varie associazioni italiane di Mar del Plata. La giornata è cominciata con la celebrazione della messa nella bellissima Cattedrale della città marina argentina, seguita da un corteo al monumento ai caduti, adornato da bandiere italiane, argentine e stendardi di tutte le associazioni italiane, con tanto di banda che interpretava le note dell'inno nazionale italiano e argentino, il silenzio e varie marce. Devo dire che la partecipazione degli italiani a questo importante giorno è stata massiccia e molti sono stati i momenti di commozione, segno dell'importanza che riveste per i nostri emigrati il fatto di ricordare momenti storici e mantenere tradizioni che riguardano il nostro paese. La seconda parte della giornata si è consumata nella grande sede de "Las Tres Venecias" a sua volta sede del "Coro Alpino di Mar del Plata", dove in occasione del 53esimo anniversario dell'associazione siè festeggiato imbastendo un grande pranzo che univa i diversi immigrati e discendenti veneti, trentini e friulani. Questa volta, a differenza delle feste (enogastronomiche) alle quali avevo partecipato in altre zone del latino america, dove il palato veniva stuzzicato a suon di polenta e soppressa, il menù era tipicamente argentino: un gustosissimo ed enormeasadoinfatti ardeva già da tempo in attesa del nostro arrivo. In breve tempo l'atmosfera si è trasformata in quella tipica delle sagre paesane delle mie parti, grazie probabilmente anche all'aiuto del buon vino servito, e per un momento mi sono veramente dimenticato di essere in America Latina. Le tavolate si sono lanciate in esibizioni canore tipiche di questi momenti. La mula de parenzo, La strada del bosco, La monferina, La colomba, e così via con i tipici e allegri canti veneti (sul collegamento n. 31 fatto con Radio Vita potrete ascoltare vari momenti della festa). Verso la fine del pranzo sono riuscito a intervistare il signor Alberto Minotto, classe …. emigrato qui in Argentina nel 1910. "Sono partito che avevo 23 anni e sono arrivato che ne avevo 24... ho compiuto gli anni in nave"; mi racconta di aver sempre lavorato e di esser scappato da una Italia desolata e povera. Il suo racconto è simile a quello di Anna Todesco Varian, la donna incontrata a Bento Goncalves, la città più veneta del Brasile (vedi post: Brasile?? Italia!!).
Gli italiani di Mar del Plata mi hanno accolto calorosamente e ricoperto di domande riguardanti l'Italia e la sua salute.
Al termine del viaggio posso stabilire un bilancio riguardante la situazione dei nostri migranti nei vari paesi latino americani: in Argentina gli italiani che ho incontrato a Buenos Aires (vedi post: Arrivatoe La vera origine del tango raccontata da un "tano"), Rosario (vedi post: Liberazione a suon di musica) e Cordoba (vedi post: Vecchia canzone Veneta), mi hanno dato l'impressione di esser totalmente integrati nella dimensione argentina tanto forse da identificarsi maggiormente con essa (sto parlando comunque di terza e quarta generazione): l'impressione è quella che in Argentina sia avvenuta una specie di perdita di identità. Bisogna considerare il fatto che gli immigrati che arrivavano a Buenos Aires, venivano riversati in una megalopoli straniera assieme a turchi, polacchi, spagnoli, asiatici, argentini… e quindi un così forte choc culturale non può far a meno di causare in breve tempo un indebolimento del proprio "senso di appartenenza" ad un luogo.
In Venezuela, l'integrazione sociale delle ondate migratorie è stata più rapida e meno faticosa, (il carattere del venezuelano è estremamente aperto e ospitale), facendo così mancare quel senso di "nostalgia di casa" che solitamente crea gruppi culturali attivi ed uniti che lottano per creare un'opera di preservazione culturale.
In Brasile invece la situazione è a dir poco sorprendente: mantenimento del dialetto arcaico, massiccia organizzazione di cori e gruppi folklorici italiani, enogastronomia e addirittura paesaggi tipicamente italiani. Bisogna considerare che i primi immigrati che arrivarono in Brasile non avevano modo di integrarsi con nessuno... in quanto non c'era nessuno! Solo foresta e animali feroci (come mi raccontano le testimonianze che ho raccolto). Questa situazione ha fatto sì che in queste zone si creasse una specie di cassaforte della cultura italiana in quanto, non essendoci stata integrazione, gli usi, i costumi, i dialetti e le abitudini si sono cristallizzati e così sono rimasti protetti dalla naturale evoluzione del tempo. Questa riserva naturale di cultura italiana non può comunque sfuggire al tempo, ed è destinata come ogni cosa a scomparire. Proprio per questo meriterebbe di esser più sostenuta e valorizzata.
RINGRAZIAMENTI:Marcelo Carrara, ATM di Mar del Plata, Las Tres Venecias, Coro Alpino di Mar del PlataPer vedere gli articoli precedenti clicca su "STORICO" / Para ver outros artigos clica "STORICO" / Para ver otros articolos "STORICO"Per altre foto / Para ver outras fotos / Para ver otras fotos, CLICCA QUI. Per vedere altri video / para ver outros videos / Para ver otros videos CLICCA QUI.
IL RACCONTO DI TUTTA LA STRADA FATTA IN QUESTI MESI
UNA CHARLA SOBRE EL CAMINO HECHO EN ESTOS MESES
EN CASTELLANO ??
(italia: + 4 ore)Per vedere gli articoli precedenti clicca su "STORICO" / Para ver outros artigos clica "STORICO" / Para ver otros articolos "STORICO"Per altre foto / Para ver outras fotos / Para ver otras fotos, CLICCA QUI. Per vedere atri video / para ver outros videos / Para ver otros videos CLICCA QUI.
A causa di un clamoroso ritardo nella tabella di marcia e delle precarie disponibilità finanziarie rimastemi, sarei stato costretto a tornare in patria in breve tempo, avendo solo assaggiato il sapore venezuelano. Questo aiuto mi permetterà di visitare più a lungo il Venezuela, per conoscere e divulgare l`inaspettata ricchezza musicale di questo affascinante paese latinoamericano.
Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno aiutato a raggiungere questo nuovo traguardo ed in particolar modo: la "Gobernaciòn del estado Bolivar" el Governador General Francisco Rajel Gomez, La Secreteria privada: Lilibeth Gomez e Irma Hernandez. Damelis Castillo e Alfredo. Delys Garcia. Cristina Rodriguez e tutto lo staff. Larrys Salinas. Fabio Annarelli e Anamaria Mendoza.