
Reportage SARDEGNA / ABRUZZO: Italiani popolo di romantici
Di Admin (del 15/06/2009 @ 17:55:04, in reportage, linkato 5828 volte)
Due Serenate in Abruzzo e in Sardegna
Abruzzo e Sardegna sono sicuramente le regioni più romantiche che ho incontrato fino ad ora. Il percorso del Cammino della Musica ha infatti incrociato due episodi analoghi, in queste due regioni che di analogo hanno ben poco. Del resto si sapeva che l’Italia intera è abitata da un popolo di romantici, ma nella provincia di Teramo e di Nuoro, pochi giorni prima di celebrare le nozze, la coppia, come da usanza, arruola un gruppo di musicisti della zona per farsi cantare la serenata. Una sorta di addio al celibato che non ha però nulla a che vedere con spogliarelli, trasgressioni e nottatacce; anche se in realtà, dopo la serenata, è prassi banchettare fino ad ore tarde. La prima occasione è ormai datata al 21 maggio quando appena approdato in terra abruzzese con il camper che quasi fracassa una tettoia, vengo accolto da Gianfranco Spitilli (www.bambun.webnode.com) che ancora una volta mi regala una bella opportunità per conoscere le usanze abruzzesi. Appuntamento a casa di Valentino, storico cantore di Poggio delle Rose, che assieme al resto dei “partenzisti” si sta scaldando la voce prima di raggiungere la casa della sposa ed eseguire il rituale. Qui la serenata si chiama infatti “partenza”, quella della sposa che lascia la casa paterna per il nido nuziale. Si tratta di una canzone le cui parole sono quelle di una madre che ripercorre nei ricordi tutti i momenti passati assieme alla figlia fino al momento di “lasciarla” alla vita da moglie.
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Dopo le “prove”, miracolosamente intercettate dalla diretta telefonica di Radio Ciroma che ha regalato questo momento ai suoi ascoltatori, ci spostiamo dalla sposa fortunata che sta aspettando affacciata al balcone della casa paterna. Un gruppo di amici e parenti invitati a nozze aspettano in sommo silenzio l’arrivo dei musicisti. Questo momento di attesa è veramente emozionante; attorno solo i passi dei musici e il canto dei grilli. Comincia quindi la partenza che durerà per più di 25 minuti. La sposa si emoziona dal balcone e qualche sua amica si abbandona ad uno scroscio di lacrime dalla “platea”.
Quando finisce il rito, la sposa scende, appare poi lo sposo e i genitori, ai quali vengono dedicate altre canzoni specifiche e poi comincia la festa. Valentino mi racconta che solitamente bisognerebbe fare la “partenza” il giorno prima di sposarsi come lui ha fatto con le sue due figlie, ma molti preferiscono tenersi questo giorno per gli ultimi preparativi e per non rischiare di arrivare all’altare troppo stanchi. Quindi si fa al giovedì precedente, perché il venerdì dicono porti sfortuna.
Pochi giorni dopo esser sbarcato in Sardegna arriva la seconda occasione di partecipare ad una bellissima serenata. Questa volta mi trovo a Nuoro e il gruppo “Sos Canarjos” (www.soscanarjos.it) è stato chiamato per omaggiare una giovane coppia di sposi. Il rituale è più o meno lo stesso, ma la location a differenza di quella abruzzese è il cortile in cemento di un quartiere di Nuoro, in pieno centro. La sposa affacciata dal balcone del palazzone quasi non si vede da quanto è in alto. La canzone che si ascolta nel video è chiamata “Non potho reposare” (Sini–Rachel). Bobore, il direttore dello storico gruppo, mi dice che questo è il pezzo emblema della serenata, sono parole che l’innamorato rivolge alla donzella. Sarebbe composta da una quarantina di strofe ma i cantori preferiscono usare solo le più significative per poi divertirsi con altri canti. Anche a Nuoro ci sono state lacrime e commozioni ma poi balli e molta allegria. Così comincia il mio viaggio in Sardegna…
Ringraziamenti: Gianfranco Spitilli, Valentino, Roberto Spennak e i partenzisti, Radio Ciroma, Paolo e Bobore dei Sos Canarjos e i Sos Canarjos tutti, le due coppie di sposi, che abbiano vita felice e prospera insieme.
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