25-03-10. Bene, la prima data è andata... alla grande! Ieri nella sede de “Las tres venecias” di Mar del Plata abbiamo avviato il tour nel sud dell’Argentina. Una prova importante per me; dopo più di un mese di prove, scervella menti e momenti di follia, finalmente il sospiro di sollievo. Certo era come un calcio di rigore a porta vuota: i migrati italiani sono assetati di patria, le immagini del viaggio e le storie degli italiani qui fanno cadere le lacrime. Ma anche il pubblico argentino ha apprezzato molto. Il momento più bello? Quando ho suonato “Quel mazzolin di fiori”; non c’è stato verso di finirla come l’avevo arrangiata; da un lieve canticchiare la platea si è trasformata in un coro di montagna. Bis con.. “O sole mio” naturalmente.
Oggi non pubblico immagini del video show, per quello c’è tempo visto che ho altre 12 date; bensì una testimonianza catturata poco prima di cominciare. Si tratta di quattro italiani migrati in Argentina attorno al ’50. Tre veneti e un trentino. Raccontano storie di migrazione, in un modo molto bizzarro. Tra loro regna un atteggiamento di campanilismo. Gli argentini osservano divertiti i loro ospiti giunti qui più di 60 anni fa ma che ancora fanno a gara su “chi è più italiano”. E così provocazioni, sarcasmo e auto inneggiamenti creano un dialogo esplosivo da risate a crepapelle. Un po’ lungo ma da non perdere, sottotitolato e... censurato.
Oggi si parte per Bahia Blanca. Vuelvo al sur
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