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Reportage BRASILE: Belo Horizonte... Bela Música - la musica che cura - VIDEO e AUDIO -

05-07-2007
PRIMA PARTE
Belo Horizonte è una città di tre milioni di abitanti a a sette ore di bus da Rio de Janeiro direzione nord ovest nello stato di Mina Gerais. Mi sono allontanato dalla costa atlantica per entrare nell´entroterra del Brasile, che mi propone paesaggi familiari di montagne e colline di un´estensione a me fin ora sconosciuta. Ancora una volta la caratteristica che più mi colpisce di questo paese è l´immensità.
Belo Horizonte è molto giovane, ha infatti poco più di 100 anni, è ben costruita, con molti spazi dedicati al verde; strade e piazze sono ben curate. Il nome che porta è del tutto meritato: Belo Horizonte si trova a 900 metri sul livello del mare e salendo di poco le montagne che la circondano, si gode di una vista mozzafiato.
Ad attendermi alla stazione c´è Suely Machado, amica di Nena (vedi post Curitiba). Suely è insegnante di danza ed ha una sua scuola molto attiva nel centro della città. (www.primeiroato.com.br)  
Anche in quest´occasione la sorte mi è amica. Suely oltre ad avere importanti contatti com musicisti della zona, ha anche una splendida casa a 15 minuti dal centro su un promontorio a 1500 metri di altezza che domina e... nomina Belo Horizonte.
Mina Gerais è uno stato che gode di una notevole reputazione musicale; tutti ne parlano come una delle culle della musica brasiliana.
Fra le tante, la cosa che maggiormente mi ha attirato in questa città è la notizia che Suely mi aveva dato per telefono: “Vieni che qui c´è un gruppo di signore che alla mattina si riunisce per cantare dei canti tradizionali mineri”. Pensavo che potesse essere un documento musicale in stretto rapporto con l´altro obiettivo del viaggio, che è quello di raccogliere e documentare vecchie canzoni italiane.
MENINAS DE SINHÁ  è un gruppo vocale e strumentale di 35 donne tra i 43 e gli 87 anni che alle sette di mattina per tre giorni alla settimana, si riunisce per arrangiare  e  cantare le canzoni di “roda” di quando erano bambine. In realtà Meninas de Sinhá è ben altro che un gruppo di signore nostalgiche, è infatti un progetto di “recupero dignità” per donne che soffrono di depressione. Mi sono trovato quindi a contatto non solo con un´espressione di musica tradizionale e di ricerca musicale, ma anche con un valido esempio di musicoterapia.
Le donne si riuniscono a Alto Vera Cruz, un bairro povero ed affascinante alla periferia della città. Per raggiungerlo talvolta la macchina è messa a dura prova, viste le ripide pendenze delle stradine che si insinuano tra le misere casupole del paesino. Sede dell´incontro, un centro culturale dove si sta facendo classe di percussione ai bambini del bairro. Le signore sono sedute allineate sul muretto dell´edificio in attesa del mio arrivo. Questa volta non sono le sette della mattina, ma le sei di sera.
Mi accolgono con grandi sorrisi, con e senza denti, mi viene da dire che sono bellissime.
La maggior parte di loro è nera e proviene dalla povertà e dai problemi della periferia.
Valdete Cordeiro, la fondatrice del gruppo, prepara la stanza, disponendo le sedie a cerchio, poi prima dell´esibizione mi spiega le origini del gruppo e le sue finalità. Io con il mio stentato “portognolo” cerco di spiegare origini e obiettivi del mio progetto, ricevendo in cambio espressioni di perfetta e buffa incomprensione (questo dell´idioma è un problema che devo risolvere in fretta! Man mano che proseguo verso nord lo spagnolo e l´italiano diventano sempre più inefficaci). Un grazie a Suely per la traduzione corretta alle signore, che poi fingevano di non averne bisogno e di aver giò capito tutto prima.
Inizialmente Valdete riceveva le donne depresse cercando di aiutarle tramite la conversazione, tecniche di espressione corporea, danza e lavori manuali; solo in un secondo momento è nato il gruppo musicale. Le donne sono arrivate qui tramite  passaparola  o mandate direttamente dal medico psichiatra. Il passato di alcune è veramente pesante, segnato da episodi di cruda violenza domestica e miseria. Una di loro racconta di aver  visto morire suo figlio, ucciso com una pallottola in testa mentre era seduto al suo fianco. Altre testimonianze parlano di donne incapaci di vivere che ora, grazie al gruppo al canto ed alla danza, hanno riacquistato forza ed orgoglio.
L´esibizione delle signore è emozionante: è forte il rituale del cerchio che tra loro formano, simbolo di unione, protezione, condivisione e repulsione dell´infelicità.
Le donne cantano con gli occhi chiusi e sorridono. Sembrano liberare con il canto tutta la vitalità  repressa e di ritrovare la gioia della fanciullezza. Fanno gesti diretti verso il cielo con le mani. Sarebbe bello entrare nei loro pensieri. Poi il cerchio si spezza e cominciano le danze, talvolta solo abbozzate, considerate le età non più tenere. Effettivamente il loro canto sembra quello di un gruppo di bambine spensierate, e anche le loro espressioni sembrano più giovani di decine di anni.
Oggi il gruppo si esibisce in varie scuole, università, ospedali, penitenziari e per svariati spettacoli in giro per Mina Gerais.
 La canzone che inserisco sotto nell´MP3 si intitola "Oh, que noite tão bonita" (Oh che bella notte). E' un canto tradizionale minero arrangiato dal gruppo Meninas de Sinhá. Cantato all´unisono è accompagnato dal ritmo ternario di strumenti tipici di questa regione come il Caxixi ed il Chekueré (vedi sezione strumenti).
 
IL TESTO:
"Se eu soubesse com certeza
que você me tem amor
Cairia nos teus braços
como o sereno na flor
Oh, que noite tão bonita
oh, que céu tão estrelado
quem me dera eu ter agora
o meu lindo namorado..."
SECONDA PARTE 07/07/07

L´avventura musicale a Belo Horizonte mi accompagna a visitare una favela alla periferia della città dove opera un centro culturale molto conosciuto chiamato Tambolelé. Il centro è sorto grazie ad un finanziamento di una grande azienda privata di telefonia mobile brasiliana che ha così permesso di creare uno spazio fisico per praticare quello che prima veniva fatto nella strada. Tambolelé è un progetto che intende educare e dare una opportunità ai ragazzi della favelas tramite l´educazione musicale. Qui si danno lezioni di capoeira e di percussione. Sergio Perere è uno dei gestori di questo spazio; lui è un abile percussionista molto conosciuto da queste parti. Tambolelé è anche il nome del suo trio. Sergio mi fa fare un giro per la scuola, mostrandomi le varie percussioni tipiche di Minas Geraise, dandomi dimostrazioni pratiche dela tecnica utilizzata. Poi andiamo nello spazio dedicato all´insegnamento dove almeno una cinquantina tra bambini e adulti sta praticando. Prima di usare gli strumenti si fa un riscaldamento, usando la voce al posto delle bacchette. Sergio dice che prima di passare allo strumento bisogna assaporare il gusto del ritmo in questo modo. Il training dura più di una ora poi si dà il via alla musica. Il ritmo è travolgente ed il volume è davvero assordante.  


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grazie meraviglioso ...
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