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Reportage VENEZUELA: Calipso: Venezuela e... già Caraibi? - AUDIO -

17-09-2007
Eccomi giunto in terra venezuelana, lasciandomi alle spalle la foresta ed il suo Brasile. Devo dire che chiudere un capitolo così grande e così lungo fa un certo effetto, e la sensazione è quella che si sente alla fine di un viaggio, anche se paradossalmente di fronte a me c`è un nuovo paese che mi aspetta e che avrà sicuramente molto altro da offrirmi. Purtroppo tempo e denaro che mi restano sono veramente pochi e, a meno che le cose non cambino, riuscirò a conoscere solo una piccola percentuale della musica venezuelana. Quindi mi rimbocco le maniche e cerco di sfruttare al meglio la mia permanenza in questo nuovo paese.
La prima tappa prevista è Puerto Ordaz. Qui ad aspettarmi c`è un mio vecchio amico di infanzia Fabio Annarelli che da otto anni si è trasferito qui. Fabio è stato il primo anello tra quelli che hanno formato la lunga catena di importanti contatti utili al mio intento.
Devo dire che l'accoglienza ricevuta e la collaborazione al progetto sono state tra le migliori fin d'ora. Il popolo venezuelano si è dimostrato incredibilmente cordiale ed interessato a farmi conoscere le proprie musiche e la propria cultura
Puerto Ordaz è una città di un milione di abitanti bagnata dai fiumi Orinoco e Caroni (due fiumi importantissimi). La sua architettura non fa pensare ad una città latinoamericana. Strade, auto, palazzi, costruzioni moderne e numerosi centri commerciali colossali ne fanno una città in stile nordamericano, dove si respira benessere. Vicino, la città di San Felix, decisamente più "sudamericana". 
Puerto Ordaz è una città molto giovane, fondata negli anni '60, quando masse di emigrati provenienti da varie parti del mondo, tra cui come al solito l'Italia, emigrarono qui per cercare lavoro o impiantare imprese legate alla produzione di alluminio e derivati del ferro. Puerto Ordaz vanta infatti grandi possedimenti mineraria e numerose sono le fabbriche dello stato che si possono vedere ai margini della città. Il papà di Fabio, Paolo Annarelli, nato a Mestre e arrivato qui appunto in quegli anni, mi racconta quanto è stato veloce lo sviluppo urbano della città incominciato con poche casupole e capannoni.
                                                        Foto: El Callao
L`importanza di trovarmi in questa città sta nel fatto che è situata nello stato di Bolivar, la zona dove si suona il Calipso. Ascoltando e documentando questo genere posso dire di essere arrivato finalmente ai caraibi!! Non tanto fisicamente, quanto musicalmente. Il Calipso infatti è un genere musicale che arriva proprio dalle belle isole caraibiche. Questo genere apparentemente così allegro non nasce però in occasione di feste e momenti spensierati trascorsi nelle spiagge bianche: ancora una volta siamo in presenza di un genere creato dal frutto del lavoro degli schiavi africani. Il Calipso nasce nei campi di canna da zucchero quando gli schiavi usavano il canto per comunicare, essendo proibito il parlare tra di loro.
La vera culla del Calipso venezuelano  è la città di El Callao a due ore da Puerto Ordaz. Io e Fabio partiamo con un`alba meravigliosa per raggiungere la città dell`oro. El Callao infatti, oltre che per il Calipso e il suo carnevale, è nota per i giacimenti auriferi, ed è proprio grazie all`oro che il Calipso arrivò qui e si personalizzò in questa città: masse di manodopera e ricercatori d'oro provenienti dalle isole caraibiche accorsero intorno agli anni 1860 - '70. Non dimentichiamo che le Antille erano colonie inglesi e francesi e che quindi quelli che arrivarono a El Callao, parlavano le rispettive lingue. L`idioma principale del Calipso è l`inglese, che qui a El Callao si è mischiato con il francese e con il castellano, dando origine così ad un idioma chiamato Patois (si pronuncia Potuà) che è appunto un idioma che contiene un po` di tutti questi idiomi.  Inoltre il Calipso caraibico arrivato qui in venezuela si è per così dire "venezuelanizzato", e ha introdotto gli strumenti tipici del paese per interpretarlo: cuatro, rayo, bumbà, maracas.  

A raccontarci tutto questo è l'Assessore alla cultura e al turismo di El Callao Ismael Sama e i musici della città per i quali il Calipso è una "ragione sociale". "Qui i bambini quando nascono sanno già ballare il Calipso e giocare a calcio" mi dicono. (Lo sapevate che lo sport nazionale del Venezuela è il Baseball? però a El Callao è il calcio...).

Ismael porta me e Fabio in giro per la piccola città dell`oro.  Dappertutto insegne di compra vendita del metallo prezioso e gioiellerie. Passeggiando incontriamo Carlo London uno degli interpreti più conosciuti del calipso del Callao. Un signore sulla cinquantina molto cordiale e disponibile, appena tornato da Londra con il suo grande gruppo "Family Ground". Ci diamo appuntamento per il pomeriggio nella sua casa, dove promette di cantarci i suoi grandi successi. Nel frattempo andiamo a trovare la signora Aleyandra de Murati. A El Callao ci sono ancora 5 o 6 persone che sanno parlare in Patois, e una di queste è proprio lei. Aleyandra è una signora anziana di 75 anni. Fa fatica a parlare, ma quando ci riuniamo intorno al tavolo della sua bellissima casa con i due figli Emilia Murati cantante e Daniel Murati cuatrista , non esita un solo istante ad alzarsi dalla sua comoda sedia e ballare al ritmo del calipso. Poi mi firma il disco che prima mi ha regalato Ismael, nel quale c`è un pezzo scritto da lei - praticamente in questo disco suonano tutti gli abitanti di El Callao -  Si chiama "Patois dance" e c`è una frase in patois che dice: "Mue ca vini tu tale a dancè?" di facile traduzione. Salutiamo la gentile famiglia calipsa per dirigerci alla casa di Carlo London che ci sta aspettando con parte del suo gruppo "Family Ground". Nella veranda della casa, con lo sfondo sonoro di una lieve pioggerellina, ne è uscito questo bel poutpourri.
Il pezzo qui sotto è un Poutpourri di successi di Calipso interpretato da parte del gruppo "Family Ground": Carlo London (voce), Edluis Garcia (tambor), Wilfred Hurtado (cuatro), Ismael Lezama (campanas). Carlo mi spiega che generalmente i testi del Calipso sono di protesta. Si tratta però di una protesta ironica e leggera, dove si denuncia e si informa in modo satirico sui problemi politici, economici e sociali del paese o della città. Il pezzo è suonato nella sua forma più tradizionale, ma oggi il calipso usa strumenti moderni come il basso e la chitarra elettrica, la batteria, i fiati. Uno degli obiettivi principali del gruppo "Family Ground" è proprio quello di preservare la forma tradizionale.
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